martedì 12 luglio 2011

Parità svedese

Qualche giorno fa ho letto un articolo sul sito internet di un famoso quotidiano italiano.
Questo l'articolo in questione; si parla di un asilo in Svezia dove non si fa nessun tipo di distinzione tra bambino e bambina, ma questa cosa è portata all'estremo, arrivando addirittura a non indicare i maschietti con lui (han in svedese) e le femminucce con lei (hon), ma viene usato un soggetto neutro, hen, inventato per l'occasione e inesistente in realtà nella lingua dei vichinghi.
Leggendo l'articolo si dice addirittura che c'è la lista d'attesa per aver diritto a uno dei 33 posti... :/
In Svezia l'uguaglianza tra l'uomo e la donna è un motivo di vanto per la società, e se da un lato non è strano vedere papà in licenza per la nascita di un figlio, o spingere un passeggino, o cucinare, dall'altra questa non uguaglianza è solo sulla carta.
Gli stipendi tra uomo e donna non sono equiparati ad esempio, cosa che avviene anche in Italia, dove le donne per lo stesso lavoro percepisco stipendi mediamente più bassi.
Diciamo che le donne sono più emancipate qui in Svezia, rispetto all'Italia, ma questo non vuol dire che non ci siano differenze, e che l'idea dell'asilo senza distinzioni sia una buona idea... Per me rimane una cagata! :)

2 commenti:

Giulia ha detto...

A parte il pronome hen, nella descrizione della giornalista non ci vedo nulla di diverso dall'asilo in cui va mio filgio, anche lì i giochi sono tutti mischiati e i maschietti possono tranquillamente fare il bagno al bambolotto e le femmine giovare col meccano.

Zion ha detto...

fantozzi direbbe "una cagata pazzesca!" :)
massì, l'importante è che i bambini giochino e poi bon. :D

per quanto riguarda la disparità dei salari, è una cosa che mi fa davvero imbestialire!!!