mercoledì 24 agosto 2011

I'm like Europe, I'm a big mess

Ci sono esperienze che ti cambiano la vita, e quella che ho vissuto in questi 12 mesi sicuramente lo è.
Potrei star qui ore a scrivere tutte le cose che mi sono successe e che ho provato, chi ha seguito la mia avventura ne sa già molte, un anno è lungo, si passa da momenti di euforia ad altri che ti chiedi chi te lo ha fatto fare, specialmente i primi giorni, quando si arriva in un Paese nuovo, dove non si conosce nessuno, dove la lingua non ha nulla a che vedere con la lingua che hai parlato fino al giorno prima, dove le abitudini sono diverse e dove ci si trova da soli al timone della barca.
Ricordo ancora che un amico mi ha lasciato un messaggio su Facebook il giorno della partenza, in cui mi diceva che un anno è lungo ma passa molto velocemente, aveva veramente ragione, ma in quel momento un anno mi sembrava un tempo lunghissimo.
Un anno fa la voglia di partire era troppa, se non avessi avuto quella motivazione, forse, conoscendomi, avrei mollato alle prime difficoltà, che comunque erano preventivabili, ma una cosa è parlarne prima di partire, un altra è viverle.
Grazie ad alcune persone veramente speciali che hanno vissuto con me questo anno, posso dire che di momenti tristi ce ne sono stati veramente pochi, e anche quando ci sono stati, c'era sempre qualcuno pronto a tirarti su il morale.

Ognuno di noi credo abbia un film preferito, e il mio è "L'appartamento Spagnolo", non è un capolavoro di Hollywood e nemmeno un film che ha fatto la storia del cinema, ma è la storia di un ragazzo francese che va in Erasmus per un anno a Barcellona, non so quante volte ho guardato quel film, sia prima di partire, sia qui in Svezia, e mi piace molto, perchè è possibile vivere un po' di emozioni che anch'io ho provato con questa mia esperienza.
Ho avuto quindi l'idea di fare un video usando gli ultimi secondi del film, dove il protagonista, si accorge che è cambiato rispetto a quando è partito, e che dopo un anno si ritrova ad non essere il ragazzo francese che era, ma francese, inglese, danese, ad essere quindi un gran casino, proprio come l'Europa.

2 commenti:

bebetto ha detto...

chissà se anche "noi altri" italiani un giorno assaporeremo questo nuovo e sconosciuto senso di identità...
detto questo questo... ma quando torni???

Antonio ha detto...

Mercoledì...