domenica 19 giugno 2011

Dall'Italia alla Svezia

Da qualche giorno sono rientrato in Svezia dopo la settimana di "vacanza" in Italia e finalmente trovo un po' di tempo per scrivere.
Come dopo Natale i primi giorni dopo il rientro ci si sente un po' spaesati e a causa dei giorni passati in Italia con temperature estive (anche se tutti continuano a dire che in Italia non sta facendo caldo) ho dovuto riadattarmi un po' all'estate Scandinava.
La settimana in Italia è stata molto piacevole, ma continuo a ripetere che il Bel Paese è il posto migliore al mondo per andarci da turista, buon cibo, persone simpatiche, mille cose da vedere, bel clima, ma se non ci nasci è veramente dura viverci. Dopo 9 mesi in Svezia ti chiedi mille volte perchè. Perchè un solo autobus per il trasferimento dall'aeroporto di Verona a quello di Bergamo nonostante tantissime persone in attesa? Perchè se gli uffici postali hanno un problema con il sistema informatico e tutto rimane bloccato non rinviano le scadenze, ma tutto ricade sui cittadini? Perchè quando fai un viaggio in treno non c'è niente che ti dice in che stazione stai arrivando, quindi se vuoi dormire è a tuo rischio e pericolo? (Ok è già buona che il treno non era soppresso).
E' vero che sono cose abbastanza futili, ma aumentano di parecchio il livello di stress durante la vita di ogni giorno. E' questo che secondo me differenzia in positivo la Svezia dall'Italia, il livello di stress e di conseguenza il livello della qualità della vita.
Anche qui gli autobus e i treni ritardano, ma se succede, ti rimborsano, se vuoi muoverti in bicicletta, non serve fare lo slalom tra i SUV imitando un Alberto Tomba all'apice della carriera, e l'unico rischio a cui puoi andare incontro è che il pazzo clima svedese passi da una bellissima giornata di sole "estivo" ad una giornata di pioggia molto più autunnale e proprio nel momento in cui esci dalla lezione di svedese e devi pedalare 30 minuti per arrivare al lavoro.
Se aggiungiamo che in Italia soffro d'asma e di allergie primaverili mentre qui non ho nessun problema e che nel cuore della notte qui non c'è nessuno che si mette a suonare il clacson e ti fa saltare nel letto mi fanno pensare che sarà dura riadattarsi alla vita italiana a settembre, ma si sa sarà solo questione di tempo, in un paio di settimane ritornerò a strombazzare il clacson per salutare qualcuno. :)

2 commenti:

Zion ha detto...

hai così tanto ragione che non so esprimerlo a parole.

Ma suonare il clacson per salutare qualcuno, quello proprio non lo farò mai :D :D :D

Anonimo ha detto...

Che dire? Lo shock ormai è sempre enorme, quando si torna in Italia. Non parliamo, poi, se si deve guidare per le strade ed autostrade del Bel Paese, abituati alla civilissima guida svedese.
Gente che ti si incolla alle chiappe lampeggiando, sorpassi a destra, centinaia di TIR che fanno quello che vogliono, scooter che ti passano attorno da ogni lato... ormai mi scappa un "imbecille!" ogni pochi minuti. :-D