domenica 10 aprile 2011

Mezza Europa in casa con cibo italiano

Ieri serata italiana a casa mia, con alcuni volontari e amici conosciuti in questi mesi in Svezia.
Per l'occasione abbiamo deciso di cucinare tutti assieme cibo italiano, così abbiamo preparato una pizza e una focaccia con le olive, entrambe fatte da noi e un altro piatto cucinato è stato un piatto vegetariano, un polpettone di spinaci con salsa di formaggio, che non avevo mai provato in Italia, ma abbiamo trovato so un sito web italiano di ricette e devo dire che è risultato molto buono.
E per completare la serata italiana, abbiamo guardato il film di Benigni, "La vita è bella", in italiano sottotitolato in inglese.
Ho respirato un po' l'aria di casa, ma se devo essere onesto l'Italia non mi manca in questo momento, ci sono ovviamente giorni in cui si vorrebbe tornare per riabbracciare parenti e amici, per il buon cibo e forse bere un caffè degno di tale nome (anche se ho scoperto che mi piace molto il caffè svedese); ma poi aprendo internet e leggendo un po' la situazione del Bel Paese, penso che un piatto di pyttipanna possa tranquillamente sostituire un piatto di carbonara.
C'è un altro motivo che non mi fa sentire troppo la mancanza dell'Italia, l'aver trovato un gruppo davvero fantastico di altri volontari, con alcuni si è davvero in confidenza e si può dire di essere veramente Amici. Senza barriere linguistiche o di altra natura. A volte vivendo all'estero da soli si ha bisogno di un po' di aiuto o di qualcuno che ti stimoli dicendoti tranquillamente che stai sbagliando qualcosa ad esempio o che ti sproni a studiare per la prossima prova di svedese.
Dopo un po' di mesi all'estero mi ritrovo che adoro parlare inglese, si proprio io che quando studiavo avevo un 3 fisso, che dichiaravo che non mi sarebbe servito a niente studiarlo ed è stato il penultimo esame passato all'università prima di laurearmi. Ora posso parlarlo tranquillamente, ok non credo di parlare l'inglese di Oxford, ma una lingua tutta mia ma riesco anche a fare battute in inglese, e credetemi che i primi momenti era impossibile, ora però c'è il problema opposto, a volte non mi prendono seriamente e pensano che stia scherzando. Ma è bello anche così :)
Una delle finalità di questi progetti europei credo che sia anche quello di creare dei cittadini europei, e magari fra 50 anni le persone alla domanda da dove vieni? risponderanno Europa, invece di Italia, Germania, o Francia. Un po' come avviene per i cittadini statunitensi, ma per noi è un po' più difficile, i vari Stati europei hanno una storia millenaria, mentre gli Stati Uniti solo di poche centinaia di anni.
Vedremo come andrà a finire, ora posso solo dire che se tornassi indietro, rifarei la scelta di partire per un anno all'estero non una ma altre 10 volte.

2 commenti:

Kata ha detto...

E' una specie di Erasmus questa tua esperienza allora! A me aveva fatto lo stesso effetto anni fa, e devo dire che mi ha proprio cambiato la vita...

Antonio ha detto...

si in pratica si, è sempre un progetto finanziato dall'unione europea, per i giovani dai 18 ai 30 anni.
http://faccioaccentosvedese.blogspot.com/2010/08/european-voluntary-service.html
Qui spiego un po' cos'è l'EVS :)