Per moltissimi all'estero l'Italia è sinonimo di arte e buona cucina, ma anche e soprattutto di mafia...
Gli italiani sono visti come i furbi che cercano di fregarti appena possono o che cercano scappatoie e in alcuni casi hanno ragione, ad esempio a gennaio sono andato ad una festa di compleanno a Linköping, per comprare il biglietto dell'autobus bastava mandare un sms e scalandoti ben 20 corone dal credito della sim si riceveva il biglietto via sms, il quale doveva essere mostrato all'autista dell'autobus. 20 corone sono un esagerazione per un viaggio in autobus, e così il giorno dopo ho avuto l'idea di editare l'sms ricevuto, cambiando la data e l'ora di validità. Tutti mi hanno detto che ero il classico italiano che non voleva pagare, ma poi tutti hanno usato questo stratagemma... Addirittura il volontario che mi ha ospitato a Linköping m'ha detto che non aveva mai pensato di usare questo trucco e che non avrebbe più pagato un biglietto...
Ma tornando a come è vista l'Italia da qui, fino a poco tempo fa, molti mi chiedevano perchè gli italiani votano per Berlusconi, ed è veramente difficile spiegare la situazione italiana, anche perchè è unica nel suo genere, in Svezia ma anche in moltissimi altri Paesi è inimmaginabile che una persona proprietaria di televisioni, giornali, supermercati, squadre di calcio e tantissime altre aziende, possa entrare in politica e rimanerci così a lungo.
Ora invece, la domanda che più spesso mi viene fatta non è più perchè gli italiani lo votano, ma perchè gli italiani non lo cacciano?
Un giorno una persona mi ha chiesto se con tutto quello che succede in Italia, mi piace il mio Paese... La mia risposta è stata che non mi piace per niente, ma ci sono nato e come diceva Gaber in un sua canzone: "Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono". Si per fortuna, perchè comunque noi italiani abbiamo un dono di natura, l'arte dell'arrangiarsi. Se infatti gli svedesi devono avere tutto organizzato, altrimenti impazziscono, per noi, nati e cresciuti nel Paese dove il caos è la normalità, siamo molto più preparati a affrontare gli imprevisti.
In fondo al post metto un video di una canzone svedese degli anni 80 che parla degli stereotipi italiani, il titolo è "Pappa jag vill ha en italienare", tradotto, Papà, io voglio avere un italiano, infatti noi italiani ci sentiamo un po' i playboy e tutti in Svezia conoscono il saluto "CIAO BELLA". Guardate anche come vengono rappresentati gli italiani dai due cantanti :D.
Chiunque ha vissuto in Svezia sarà capitato che qualche collega o amico svedese gli chiedesse di questa canzone, cantandogli il ritornello un infinità di volte.
Io vorrei un giorno non dire solo "...si però in Italia mangiamo bene", oppure "...abbiamo forse i monumenti più belli al mondo" ma anche non vergognarmi di quello che invece succede quotidianamente nel "Bel Paese". E come la Svezia non è solo IKEA, ragazze bionde e ABBA, anche l'Italia non venga ricordata solo per spaghetti, pizza e mafia...
3 commenti:
condivido tutto quello che dici. Sono contenta che fai da "ambasciatore" all'estero, almeno chi viene in contatto con te non penserà che siamo tutti come i nostri rappresentanti.
E non hai mai chiesto ai tuoi amici stranieri da dove hanno preso queste idee e convinzioni sull' Italia ? Visto che probabilmente nel nostro Paese non ci sono neppure mai stati ti risponderanno: dai giornali, ovviamente.
E qui casca l'asino.
Visto che i loro giornali mostrano sempre e solo un aspetto del nostro Paese e solo e sempre le opinioni di una parte (la opposizione) della società e del mondo politico.
Chiedi loro se hanno mai letto un' intervista ad un esponente dei partiti di maggioranza? Ti risponderanno senz'altro di no.
Possono quindi essere obbiettivi ?
Gradirei che gli anonimi si firmassero :)
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