giovedì 1 marzo 2012

Elezioni americane

Come quando sono arrivato in Svezia nel settembre 2010 c'era la campagna elettorale per le elezioni politiche, anche qui negli Stati Uniti sono alle prese con la campagna elettorale tutta del partito repubblicano, per decidere che sfiderà Obama nelle elezioni del prossimo novembre.
Qui, nel Paese che molti definiscono la più grande democrazia del mondo (anche se non è il mio parere).
Ieri si votava in Michigan e Arizona, e ieri in serata, la tv era piena di programmi che parlava di questo.
Così mi son fermato un po' a guardare e incuriosito ho navigato un po' in internet per vedere chi sono questi repubbliCANI che aspirano di trasferirsi alla Casa Bianca. Sono tutti dei personaggi curiosi...
Sul sito di Repubblica (lo so è un giornale di parte, ma non mi interessa), ho trovato delle descrizioni abbastanza carine.
I candidati in totale sono 7, anzi erano 7 visto che 3 si son già ritirati dalla corsa.
Chi sono i ritirati?

Rick Perry: 61 anni, ereditò il Texas da George W. Bush, di cui era vice quando il governatore finì alla Casa Bianca e da allora non l'ha più mollato. E' l'uomo dei record. Governatore più longevo degli USA, e anche il più forcailo: in 11 anni ne ha fatti secchi 234, grazie pure al veto alla legge che bandiva l'esecuzione per i malati di mente. Dalla sua può sfoderare il boom che ha fatto il Texas la seconda economia del paese. Ma è anche l'unico repubblicano che abbia mai fatto campagna per Al Gore: perchè il cowboy cattivo cominciò facendosi eleggere con i democratici. E poi tradì. SCIPOLLITI A STELLE E STRISCE

Jon Huntsman: A 51 anni l'ex goverantore dello Utah, mormone nello stato dei mormoni, è il più giovane, fotogenico, preparato e meno bigotto (crede perfino nel riscaldamento climantico) tra gli sfidanti repubblicani: infatti è anche l'ultimo nei sondaggi. Vero servitore dello Stato, ha lavorato con Ronald Reagan, Bush padre, Bush figlio e persino Barack Obama, che temendolo l'aveva spedito ambasciatore a Pechino. Ma Joh ha preso i suoi 7 figli (2 adottati proprio in Cina) e rifatto i bagagli, pensando che i tempi erano maturi per un Obama di destra: proprio ora che Barack vacilla perfino a sinistra. MI SEMBRA INCOLLATO ALLA SEDIA

Michele Bachmann: E' l'unica donna tra i 7 sfidanti, ha 55 anni e le idee più chiare di tutti sull'omosessualità (che nella clinica del marito bravi dottori cercano di curare) e un po' più confuse sulla religione. Cristiana fondamentalista, evangelica, ex luterana, Michele Bachmann ha lavorato in un kibbutz e si considera ebrea "perchè l'ebraismo è il fondamento del cristianesimo": però odia la terza fede del Libro, l'Islam, al punto d'aver censurato ai figli (5 suoi, 23 adottati, si 23!!!)) "Aladdin" di Disney. Al Congresso s'è distinta per aver fondato il gruppo dei Tea Party e per la reintroduzione delle lampadine inquinanti. UNA SARA PALLIN MOLTO MA MOLTO PIU' PREOCCUPANTE, MENO MALE E' FUORI DAI GIOCHI.

Ne rimangono in gara 4:

Newt Gingrich: 68 anni, è "l'Uomo dell'anno" del Time: peccato che la copertina sia del 1995, quando era Speacker della Camera e sbandierava il "Contratto con l'America" poi copiato in Italia. Non che qui avesse funzionato: Gingrich è riuscito a far cadere George Bush, negandogli l'appoggio sulle tasse, e a far rieleggere Bill Clinton, fallendo nell'empeachment del caso Lewinski. Il ritorno dopo 12 anni è una scommessa. "Agli americani piace cambiare" dice: "Dal Blackberry all'iPhone, dal cinema a YouTube". Anche lui è un cangiante: tre mogli, tre religioni - luterano, battista, cattolico. Per sempre Newt. IL MENO FAVORITO DEI 4, A BREVE IL SUO RITIRO.

Ron Paul: A 78 anni è il nonno degli sfidanti, il "padrino" dei Tea Parti e il padre di Ran, che del movimento è il senatore più in ascesa: ma per il suo amore per la libertà intellettuale, Ron Paul è riuscito a non farsi ufficialmente investire perfino dal movimento da lui ispirato. L'uomo che vuole abolire la Fed, consentire i matrimoni gay e decriminalizzare la droga è l'idolo dei libertani, un partito fantasma e trasversale sotto le cui insegne ha già condotto una delle sue tre campagne presidenziali. E' anche l'unico repubblicano contro tutte le guerre: ma solo perchè costano e fanno crescere il deficit.
Di lui so anche che è per l'abolizione delle tasse e per tutte le forme di assistenzialismo, tutti devo essere liberi in uno Stato libero, ma assolutamente non possono abortire, visto che per lui la vita nasce al momento del concepimento. Vorrebbe abolire la moneta e tornare al sistema aureo (proprio qui che tutti usano solo la carta di credito) GIRA VOCE CHE LA PRIMA CAMPAGNA ELETTORALE ERA IN COMPETIZIONE NIENTE MENO CHE CON GEORGE WASHINGTON.

Mitt Romney: Si chiama Mitt Romney e risolve problemi. O almeno così vorrebbe dicessero di lui, col master ad Harvard e il deficit ridotto da 3 miliardi a zero quando era governatore del Massachusetts. Invece il superfavorito è finito su "Time" col titolo: "Perchè non piaccio?". Forse perchè il mito del fatto da sè coccia con la storia da figlio di papà: George, supermanager e lui stesso governatore. Mormone, sposato con la fidanzatina del college, 5 figli un cane, Seamus, che fu la prima vittima di Mitt risolvi-tutto: fu legato sul bagaglio perchè non turbasse la gita in Canada, e si ammalò a morte.
Aggiungo che si è fatto 30 mesi in Francia per una missione della chiesa mormone. L'UOMO CHE SI E' FATTO DA SOLO... MI RICORDA QUALCUNO...

Rick Santorum: Un genio, la star dei 7. Rich Santorum crede nel disegno intelligente che nega l'evoluzione delle specie: ma deve avere una fede enorme per credere che nel disegno ci sia posto per lui alla Casa Bianca. A 53 anni l'ex senatore della Pennsylvania, figlio di uno psicologo trentino, si porta dietro il soprannome di "galletto" che gli affibbiarono per la cresta e il carattere invasivo. La foto di famiglia, 7 figli, è un poster antiabortista. Ha accomunato l'omesessualità all'incesto e se stesso a Winston Churchill. Di lui il Washington Post dice: pensava con un tea party prima che inventassero il Tea Party. L'involuzione della specie.
Aggiungo: ha dichiarato che Obama gli ricorda Mussolini e il periodo in cui i suoi genitori dovettero fuggire dall'Italia e durante un suo discorso per il sorprendente secondo posto in Iowa, il genio dice:
"Mi chiedono come ho fatto. Abbiamo lavorato duro, girato 99 contee, ho tenuto 381 discorsi. Ma soprattutto con la grazia quotidiana che viene da Dio, che ringrazio pubblicamente perchè mi ama, con tutti i miei difetti. NON CREDO VINCA LA SFIDA CON ROMNEY, MA CI SAREBBE DA DIVERTIRSI SE CONTINUASSE LA SFIDA CON OBAMA.


Questo sono i candidati, non mi pare che qui negli USA siano messi molto meglio di noi in Italia, se non inventano qualcosa, Obama avrà vita facile anche il prossimo autunno, sicuramente il partito repubblicano vincerà qui in Alabama e quasi in tutto il sud, essendo la zona più conservatrice d'America.

2 commenti:

Zion ha detto...

interessante...e anche divertente (per come lo hai scritto, bravo!) il tuo post. Se solo non ci fosse da piangere, perchè parliamo delle elezioni di un Paese che ha grosse influenze nel mondo, specie in europa!!! ^_^

GattoVI ha detto...

A me secca motlo che i TG locali aprano con i risultati di questo o quel candidato repubblicano.
Premesso che a me non importa un fico secco di chi vince per le primarie (altro discorso per chi vince le elezioni per la presidenza), mi chiedo perché ci dobbiamo sorbire analisi e controanalisi su avvenimenti su cui non abbiamo alcun controllo. Capisco che chi vince sarà lo sfidante di Obama ma a me, al monento, come cambia la vita se vince l'uno piuttosto che l'altro?