martedì 13 marzo 2012

Non farò mai l'accento americano

Come quando parlo della Svezia, lo faccio in modo totalmente soggettivo, anche quando parlo degli USA lo faccio in modo soggettivo, ma all'opposto.
Quindi mentre la Svezia mi ha accettato (o mi son fatto accettare) con le mie abitudini diverse, qui non potrei mai venire a viverci.
Per me resta il Paese delle contraddizioni. Un Paese dove sono tutti immigrati, ma c'è una differenza abissale tra l'americano bianco e l'americano nero.
Ufficialmente non ci sono più le divisioni, ma almeno nel sud, bianchi e neri vivono in zone della città diverse, frequentano locali diversi e molti bianchi userebbero le loro amate pistole per ammazzarne un po' (questo è il Paese del Ku Klux Klan, e le idee non sono tramontate del tutto).
Io vivo nella parte bianca della città, al confine con la zona dei neri (un autostrada divide le due zone). A volte vado a un supermercato che dista 200 metri da dove vivo, ma è già aldilà dell'autostrada e i bianchi è possibile contarli sulle dita di una mano...
A proposito di pistole, non potrei mai vivere in un Paese, dove al ristorante puoi sedere a fianco a uno che tiene una pistola in tasca, dove una Beretta costa meno di un biglietto per una partita di basket... (già 2 assalti a scuola, nel nord degli USA, da quando son qui).
Non potrei mai vivere in un Paese di pigri, dove se si potesse, andrebbero anche al cesso in macchina, qui hanno inventato i drive-through, per comprare un hamburger senza fare un passo, dove puoi anche ritirare i soldi al bancomat senza scendere dalla macchina... Quanto mi manca la mia bicicletta svedese con il quale andavo ovunque..
Non potrei mai vivere in un Paese dove quando vai all'ospedale la prima cosa che ti chiedono sia l'assicurazione sanitaria invece di pensare a curarti...
Non potrei mai vivere in un Paese nazionalista e arrogante come questo, dove solo per i proprio interessi, decidono di esportale la democrazia a suon di bombe "intelligenti"...
Un Paese super consumista, al quale non interessa nulla dell'ambiente e mentre tutti i Paesi industrializzati cercano di limitare un po' l'inquinamento, qui lo aumentano. E' uno dei pochi che non ha ratificato il protocollo di Kyoto nonostante produca più del 35% di tutti i gas inquinanti, e che uno stato come il New Jersey produca inquinamento quanto tutta l'industrializzata Germania con i suoi 80 milioni di abitanti. E mentre in Europa si vietano i sacchetti di plastica al supermercato, qui vengono dati gratuitamente e circa un sacchetto ogni prodotto che acquisti, mentre da noi le lampadine ad incandescenza non sono più in commercio, qui sono ancora usate tranquillamente, e qui la raccolta differenziata manco sanno cos'è...
Non potrei mai vivere in un Paese dove se vuoi andare all'università devi pagare, quando va bene 35/40.000$ all'anno, quindi dove si è clienti più che studenti... Che interesse hanno le università a fare esami difficili, rischiando che qualcuno si ritiri e rischiando di perdere 40.000$ l'anno dopo?
Non potrei mai vivere in un Paese dove regna l'arrivismo... dove la competizione è estrema e tutto è lecito se si vuol scavalcare un "avversario", in tutti gli ambiti...
Ovvio questo è anche il Paese che crea personaggi come Steve Jobs, ma dove sicuramente un Leonardo Da Vinci, un Mozart o un Beethoven non avrebbero potuto esprimere il loro talento, visto che è una società dove conta chi produce guadagni, e non cultura... Molte invenzioni sono state fatte negli USA, ma da ricercatori che venivano qui solo perchè finanziati, dopo Edison e Flanklin non mi ricordo altri inventori americani...
E per finire dopo aver cercato un po' in Internet, dico che non potrei mai vivere in un Paese che non applica la Convenzione per la Prevenzione e Repressione del Delitto di Genocidio del 1951 (solo 10 nazioni al mondo hanno una deroga dall'obbligo di perseguire i presunti colpevoli di genocidio, tra cui USA e India), la Convenzione sull'Eliminazione di ogni forma di Discriminazione della Donna del 1979 (unico Paese sviluppato a non ratificarlo), la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia del 1989 che stabilisce i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali dei bambini (solo USA e Somalia, non l'hanno mai ratificata), il Trattato di Ottawa del 1999 che vieta tutte le mine anti uomo, non accetta la giurisdizione della Corte Penale Internazionale dell'Aia, cioè il tribunale permanente per perseguire persone per i crimini di genocidio, crimini contro l'umanita e crimini di guerra.
Ma la cosa peggiore è che noi cerchiamo di imitarli in ogni modo... In tutto e per tutto... Sono il nostro modello, mentre dovrebbero essere i Paesi Europei ad essere presi come modello dagli Stati Uniti.
Quindi cara America, me ne andrò prima che tu mi rammolisca e mi faccia diventare come uno dei tuoi abitanti, 2/3 mesi qui sono una bellissima esperienza ma dopo aver tentato per un anno di fare l'accento svedese, non cercherò di imparare a fare l'accento americano :)

5 commenti:

GattoVI ha detto...

Sono d'accordo con la tua analisi, però mi preme sottolineare che la Svezia ti ha accettato (ma resti sempre un immigrato), mentre negli Stati Uniti saresti stato integrato con le tue differenze nel resto della società

Lil_Eveline ha detto...

Gli stati uniti e il canada sono colpevoli di un genocidio ai danni dei nativi che continua anche al giorno d'oggi. Su yahoo faceva notizia che una ragazzina "indiana" fosse stata espulsa dalla squadra di basket perché sorpresa a parlare la sua lingua madre, ma non si parla affatto dell'altissimo tasso di suicidi tra i bambini che c'è nelle riserve. In canada, addirittura, lo stato li toglie alle famiglie per affidarli a pedofili recidivi. Per questa gente, condannare il genocidio sarebbe come opporsi alla pena di morte.
GattoVI, mi dispiace molto per te, se sei capace di sentirti integrato tra questa gente. Personalmente, preferisco di gran lunga sentirmi immigrata in un paese che mi accoglie, piuttosto che integrata in una società violenta, irrispettosa dei diritti umani, stupida, distruttiva e auto-distruttiva.
Resisti, Antonio! :)

GattoVI ha detto...

Lil_Eveline: io in realtà vivo in Svezia :-) E mi riferivo solo a quel fatto particolare. Per il resto condivido le idee del post

Anonimo ha detto...

Lil non vive in Svezia e chissá se è stata mai negli USA o in Canada...
Assolutamente d'accordo con Gatto VI
Ale

Lil_Eveline ha detto...

Ale, quindi tu avresti avuto bisogno di vivere in Germania ai tempi di Hitler per capire che i campi di concentramento erano una cosa disumana? A me basta sapere di quali crimini si stanno macchiando gli usa e il canada, non ho bisogno di viverci e, onestamente, non ho alcun desiderio di andarci nemmeno come turista. D'altra parte, sebbene possa essere una meta interessante ed affascinante, mi è giunta voce che in Cina ci sia una dittatura e non avrei alcuna voglia di viverci. Però, per carità, non ci sono mai stata e non posso mica giudicare! O potrei provare in qualche paese arabo. Si dice che da quelle parti la situazione delle donne non sia delle migliori, ma non ci ho mai vissuto e, chissà, magari il "sentito dire" mi ha portata a farmi delle idee sbagliate.